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Gli animatori vanno a teatro!

Michele De Luca (animatore) - 04/05/2025

Il gruppo degli animatori, di cui anche io faccio parte da ormai 5 anni, è l'anima del nostro Oratorio. Sono gli animatori, infatti, che progettano e organizzano insieme le attività per i ragazzi. É importante, quindi, prendersi cura di loro. Don Marcello e don Mariano curano personalmente la nostra formazione, insieme a quella di tutti i giovani della parrocchia, attraverso incontri, momenti di confronto, di condivisione e diverse proposte che ci danno modo di crescere in ambito spirituale, personale e culturale.


Grazie alla presenza di un teatro negli spazi del Santuario, noi giovani da sempre abbiamo avuto una “sensibilità teatrale”. L’anno scorso, ad esempio, il gruppo teatro ha scritto il copione di uno spettacolo in quattro narrazioni sui temi del bullismo e della violenza di genere: Strade interrotte.

Da tempo, in me albergava il desiderio di far conoscere ai miei compagni di viaggio, giovani e animatori, la bellezza del teatro in un’epoca dove cinema e teatro sono in crisi (ne è la prova la chiusura definitiva di molti teatri e cinema in Italia e nelle nostre zone, come il Metropolitan di Napoli).

Quasi per caso, all’inizio di quest’anno pastorale, vengo a conoscenza del “Quintetto studenti” organizzato dal Teatro Mercadante di Napoli, una proposta di abbonamento a cinque spettacoli per gli studenti under 30. Segnalo quest’iniziativa a Don Mariano che fin da subito l’accoglie e si attiva per proporla a tutti i giovani della parrocchia: hanno aderito 24 giovani. Gli spettacoli a cui abbiamo assistito sono stati il Macbeth di Shakespeare, Prigioni di Vincenzo Pirrotta, l’Edipo Re di Sofocle, una rivisitazione del De Rerum Natura di Lucrezio e Anna Karenina di Tolstoj.


Al termine della visione delle opere sono rimasto sempre colpito dalla non passività dei ragazzi e di come desiderassero discutere di ciò che era o non era piaciuto loro, dando dimostrazione di un coinvolgimento donatogli dall’opera e dello sviluppo di una scintilla di pensiero critico.

Ciò che mi ha spinto a proporre questa iniziativa, infatti, è stata la certezza che il primo scopo del teatro non sia il banale intrattenimento, ma quello di essere un grande strumento culturale per la riflessione personale e sociale, oltre ad essere una grande cassa armonica in cui le storie rappresentate fanno risuonare forti emozioni in chi vi partecipa.


Il teatro assume (o dovrebbe!) oggi più che mai un ruolo fondamentale nella crescita personale e culturale, rappresentando un crogiolo nel quale cultura, inclusività, formazione e politica sono all’ordine del giorno. In questo periodo storico, sembra che i giovani tentennino nel supportare l’arte (teatrale e non) stereotipandola come troppo arretrata. L’esperienza che, invece, abbiamo fatto di andare insieme a teatro, commentare quello che ci ha colpito, mi ha fatto comprendere che l’arte affascina sempre ed è per questo di vitale importanza concederle l’apprezzamento che le è dovuto.

Alcuni scatti...

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Oratorio Carlo Acutis 
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